La Scuola politicizzata

“La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza(…)” da ”Lo Statuto delle studentesse e degli studenti” art 2.

Queste parole cariche di significato che gettano importanti basi per la crescita di un uomo, ovvero di una scuola basata sul dialogo, sull’esperienza sociale e che deve garantire la formazione alla cittadinanza, un’opera basilare e importante, spesso rimangono incompiute.

In una scuola non può esservi dialogo se il mezzo di comunicazione sono minacce, poco velate, verso i rappresentanti degli studenti e gli studenti stessi che stanno esprimendo il loro diritto costituzionale, sancito dall’ art. 21 della Costituzione ”Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”.

Per quanto un’opinione sia contraria alla nostra l’ambiente scolastico dovrebbe insegnare il rispetto anche verso ciò che non condividiamo, di instaurare un dialogo costruttivo e non di applicare un clima del terrore. Il terrore serve ai tiranni, non agli educatori; il terrore è nemico della democrazia e la scuola dovrebbe insegnarne invece il valore e la bellezza. Le opinioni vanno sempre rispettate, fino a quando alcuno offende con accuse infamanti, fuorvianti e non dimostrabili.

Decretare una manifestazione ”Diffamazione dello Stato” è inaccettabile, in primis perché ci accusa di un reato che non è neppure presente nelle nostre leggi, riconducibile al massimo al ”Vilipendio allo Stato”, cosa ben diversa dalle nostre proteste pacifiche oltretutto autorizzate dalla Questura, inoltre è imbarazzante per il reale significato del verbo manifestare.

Manifestare significa ”esposizione dell’opinione comune di un gruppo di persone”, noi stiamo esponendo ciò che il popolo italiano non può più accettare, un malessere non del singolo ma di un’intera popolazione che rivendica ciò che la Costituzione sancisce con i suoi articoli, che difende la propria Patria dal cattivo governo.

Offendere chi manifesta utilizzando l’etichetta di ”mafiosi, fascisti e brigatisti”, minacciare studenti che appoggiano una manifestazione ed impedire una libera informazione, non solo mostra poca conoscenza sui motivi e su chi ha promosso la protesta, lasciandosi guidare da notizie fuorvianti in materia ma è ingiusto verso la formazione dello studente, soggetto ad una realtà di vessazione psicologica che tarpa le ali alla sua libera formazione smorzandone la coscienza civica.

Minacciare e usare come arma la bocciatura, l’abbassamento dei voti o addirittura la denuncia non solo è eticamente riprovevole ma legalmente non ammesso. Gli studenti devono essere giudicati per il loro sapere e per il loro comportamento durante lo svolgimento delle lezioni; sono tenuti a frequentarle, non solo per dovere, ma per amor proprio, perché il sapere rende l’uomo libero dalle manipolazioni.

Di rimando uno studente non può e non deve essere giudicato per le sue attività extrascolastiche; il ”potere” di un dirigente scolastico è valido all’interno dell’istituto, ossia tutto ciò che accade oltre il ”cancello” non è più di sua competenza, per questo nessuno può impedire la distribuzione dei volantini anche solo un passo fuori dal cancello né impedire che dei ragazzi possano prendere parte ad una manifestazione.

Così come il dirigente scolastico alla fine della sua giornata lavorativa si spoglia del ruolo che riveste, così fa un alunno e come l’alunno non chiede come un dirigente scolastico spenda il suo tempo dopo le ore scolastiche, non deve interessare ad un dirigente come gli studenti spendano il loro tempo; esiste il libero arbitrio, ognuno è in grado di decidere per sé.

E’ compito di un dirigente scolastico garantire una degna formazione dello studente, non solo a livello di conoscenza, non solo del saper fare ma anche del saper essere, dovrebbe essere per primo un modello di comportamento democratico; in fondo la scuola è la prima ”società” in cui l’alunno si muove, con un suo dirigente paragonabile ad un capo di governo, i professori i suoi ministri, i rappresentanti di istituto come rappresentanti del popolo e via dicendo; è il primo ordinamento in cui un futuro uomo si forma.

Se un dirigente per primo mostra una legittimazione della diffamazione, del minacciare e del sopprimere opinioni diverse dalle proprie, lo studente un domani può sentirsi legittimato a fare altrettanto; perché tacciare una persona o un gruppo di persone di associazione mafiosa o di terrorismo nero e rosso è diffamazione pura e semplice.

I ragazzi sono i futuri elettori di domani; sono le generazioni che, con noi e dopo di noi, saranno chiamati a rappresentare la sovranità del popolo. Saranno gli uomini e le donne di domani, madri e padri che saranno chiamati a decidere le sorti di questo Paese, ad educare i propri figli, sono il nostro futuro e un futuro che viene minacciato, che vede tagliare via le ali della propria libertà, un futuro che viene privato dei propri diritti è un futuro vittima di omicidio.

Voi dirigenti scolastici che state applicando questo regime del terrore siete degli ”assassini”, state uccidendo il futuro e le coscienze di questi ragazzi; spero, caro dirigente scolastico o professore, che si riconosce in questa denuncia dei fatti, che possa pentirsi, possa redimersi dall’essere venuto meno al suo ruolo, che smetta di minacciare i suoi alunni, che smetta di usare strumenti di coercizione diseducativi e che possa lasciare liberi questi ragazzi di lottare per il futuro che si meritano.

Non è solo il voto in sede di elezioni a cambiare il futuro di uno Stato ma anche la mente libera di un ragazzo che non solo sogna ma lotta per rendere reale la speranza di un domani migliore per la nostra Nazione.

Deborah De Nardo

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Ultimo dell’Anno Responsabile per Resistenza Eporediese

La sera della vigilia di Capodanno il Centro Storico di Ivrea ha assistito ad un Corteo pacifico di alcuni membri del Coordinamento 9 Dicembre che hanno portato una ventata di speranza in Via Palestro e Via Arduino cercando di risvegliare ancora i molti, purtroppo, assopiti concittadini.

Una trentina di persone oneste e consapevoli hanno sfilato per le strade del centro con bandiere tricolori e striscioni intonando l’inno nazionale, al seguito di una decina di bambini che reclamavano a gran voce un futuro più libero, giusto ed equo, che tutti Noi siamo obbligati a garantirgli.

Il corteo è terminato in Piazza Castello, nella sede della Caritas, dove, accolti con stupore e calore, abbiamo donato una trentina di panettoni e un po’ di bottiglie di spumante.

Ringraziamo Tutti i Partecipanti e quanti ci hanno applaudito durante il Corteo, Resistenza Eporediese c’è e non molla; nel 2014 seguiremo da vicino l’evolversi della situazione politica, che se non dovesse cambiare a breve, ci porterà a nuove inevitabili azioni.

Ricordiamo ai Cittadini che chi ha distrutto il Nostro Paese e ci sta accompagnando alla fame è un governo di nominati, da poco dichiarato anticostituzionale e che quindi responsabilmente si deve dimettere in massa, permettendoci di andare a nuove elezioni e riappropriarci della Democrazia e della Costituzione, che stanno calpestando e esautorando.

Non c’è più tempo, il 2014 non deve essere ancora un anno in cui troppa gente si suicida perché non regge ai soprusi e agli attacchi di uno stato che invece di aiutarlo è suo Nemico.

LA PAZIENZA E’ FINITA.

Resistenza Eporediese

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Le nuove strategie delle centrali di potere nell’attacco all’Italia

Se dovessimo dare credito al coro conforme dei mass media nazionali dovremmo essere persuasi che la gravissima recessione economica che stiamo attraversando nel sistema Italia sia riconducibile alla crisi finanziaria internazionale ed al debito pubblico italiano, dovuto alla cattiva gestione più che ventennale dei conti pubblici dei vari governi ed alle mancate riforme, oltre che al latrocinio sistematico di buona parte della classe politica ed al conseguente aumento dei tassi di interessi pagati dallo Stato italiano su tale debito.

Per la verità il periodo negativo che stiamo vivendo deve essere analizzato in base a criteri opposti (non solo economici) a quelli conclamati dalla propaganda dei media del sistema che cercano di “persuadere” l’opinione pubblica.

La realtà è totalmente diversa poiché il nostro paese è oggetto di un vero attacco da parte dei “poteri forti” individuabili nella grande finanza sovranazionale che mira all’annientamento del sistema produttivo italiano (già in fase avanzata di attuazione), all’acquisizione di quello che rimane delle aziende partecipate dallo Stato (ENI, ENEL, Finmeccanica, ecc.), al totale controllo delle banche, all’acquisizione del risparmio dei cittadini italiani (era uno dei più alti d’Europa), nonché delle riserve auree nazionali e all’omologazione dell’Italia (e del contesto europeo)  ad un supposto prossimo “nuovo ordine mondiale”.

Risulta chiaro che un attacco di questo genere trae le origini da una strategia iniziata già da diversi anni addietro (accelerata nella fase di “mani pulite” nel ’92), non sarebbe stato possibile se contemporaneamente questi “poteri forti” sopranazionali non avessero provveduto ad occupare tutti i settori chiave dello Stato con propri fiduciari o corrompendo ed acquisendo il controllo dei principali organi decisionali (governo, banche, magistratura, principali partiti politici, enti ed organismi pubblici di controllo). Se non si fosse verificata questa occupazione dello Stato non sarebbe stato possibile procedere alle prime grandi “privatizzazioni” degli anni ’90 grazie ai “fiduciari” quali Prodi, Amato, Draghi, Ciampi, Padoa Schioppa e D’Alema (ricompensati con soldi e carriere) che sono state la prima grande “spoliazione” dello Stato italiano e tanto meno sarebbe stato così facile arrivare alla sottoscrizione di accordi internazionali di palese incostituzionalità  mediante i quali sono stati violati i principi base costituzionali come quello della “sovranità dello Stato e del popolo italiano” (art. 1) nonché quello della “prevalenza” delle norme comunitarie rispetto a quelle dello Stato italiano (art. 11) con evidente squilibrio a favore di altri paesi  (Germania) mentre la costituzione consente le “limitazioni di sovranità soltanto in condizioni di parità con altri stati”.  Per non parlare del nuovo assetto della Banca d’Italia divenuta una Banca privata in barba ai principi costituzionali (art. 47 ….la Repubblica disciplina e coordina l’esercizio del credito e gli altri compiti ad esso affidati…).  Risulta poi evidente negli ultimi due anni come, sotto la regia di un personaggio ormai definito “Napoletanescu”, la Costituzione sia divenuta una carta elastica che consente ad un presidente non eletto dal popolo di dismettere di sua iniziativa governi (senza passaggio parlamentare) e di nominarne altri in sostituzione, di procedere a costituire governi di “larghe intese” e di farsi rinominare a vita, di orientare le scelte politiche sotto direttiva di centrali esterne (Commissione Europea e BCE). Tutto questo avviene senza che una sola delle numerose denunce presentate  contro Napolitano, Monti e gli altri autori del “golpe bianco” siano mai state prese in considerazione da una magistratura del tutto inerte (tranne poche eccezioni). La Repubblica divenuta di fatto una sorta di regime autocratico commissariato da Bruxelles.

Prendiamo atto quindi che lo Stato è stato ormai accerchiato dal suo interno dai poteri occulti finanziari e massonici. Questo risultato è stato possibile grazie a quelle strategie messe in atto da tempo, di controllo e di distruzione  dei gangli dello Stato. In circa trenta anni di manovre di “golpe strisciante” passati attraverso stragi come Bologna, Ustica o di omicidi eccellenti come Falcone e Borsellino, coloro (come ad es. l’ex magistrato Paolo Ferraro) che da anni indagano sulla struttura dominante sanno bene che la partita si gioca sui poteri sotterranei e dire questo non significa fare follia, fantapolitica o “complottismo” ma guardare alla reale struttura del potere ed i suoi “depistaggi” che ci ha ridotto al punto in cui siamo.

L’attacco sotterraneo è stato concentrato contro i settori chiave dell’economia, della magistratura e della politica. Un attacco portato avanti in modo scientifico e devastante creando l’accerchiamento totale delle strutture statuali. Qualcuno a suo tempo aveva dato l’allarme ma non era stato creduto (Bettino Craxi) pur avendo pesanti responsabilità nel processo di degrado della cosa pubblica. La realtà è quella che si è costituita negli anni,  una forma di organizzazione deviata che coinvolge ormai apparati dello Stato, con il suo potere di controllo e di ricatto e vi sono innumerevoli episodi a comprovarlo.

Con la sottoscrizione fatta dal Parlamento italiano dei trattati europei come Mastricht e Lisbona e successivamente quelli come il Fiscal compact e MES/ESM, nonchè con l’ingresso dell’Italia nel sistema dell’euro, si è completamente consegnata la sovranità del paese, della sua economia, della moneta, del bilancio e dei settori chiave della vita economica, ad una oligarchia tecno finanziaria stanziata a Bruxelles e Francoforte che a sua volta risulta collegata a questi poteri forti della grande finanza sovranazionale.

L’opinione pubblica appare distratta e confusa attraverso la massiccia propaganda dei media, TV, giornali e fonti di informazione, tutti o quasi di proprietà di grossi gruppi industriali e finanziari collegati con le centrali di potere. La gente, oppressa dalla crisi, tasse e debiti, inizia a percepire che qualche cosa non quadra, attraverso il passa parola, attraverso le fonti alternative di informazione presenti in internet ed alcuni  strati di popolazione (quelli più arrabbiati) stanno  arrivando a capire che non tutto è come vuole far credere il potere politico. La realtà è quella che si sta passando ad una seconda o terza fase della strategia del potere  e sarà quella del contenimento e della canalizzazione della protesta attraverso movimenti controllati o infiltrati. Il golpe finanziario si è infatti autodistrutto e si profila una operazione di largo respiro nella quale il potere prende atto del crollo del sistema economico e della caduta del reddito delle classi medie e marginali e prepara le sue contromosse con gestione delle prevedibili ribellioni popolari foraggiando proteste apparenti ed infiltrazioni  nei gruppi  al fine di soffiare sul fuoco, creare discredito e far apparire le ribellioni popolari prive di basi ed inefficaci.

E’ necessario capire a vantaggio di chi vada la perdita di sovranità di un paese come l’Italia (che si accompagna ad un processo simile subito in buona parte degli altri paesi europei) e contestualizzare la situazione dell’Italia in un mondo che sta cambiando e dove nuovi equilibri di potere si vanno assestando in sostituzione dei vecchi Stati nazionali ed a vantaggio di “elites” che si muovono in un mercato globale.

Bisogna premettere che il mondo globalizzato non è certo un “libero mercato” come i cultori del “mondialismo” o globalizzatori vorrebbero far credere, piuttosto questo è dominato di grandi monopolisti dei capitali e delle materie prime, esattamente quelli che hanno attuato la regia della globalizzazione imposta e del mercatismo. Il più importante monopolio dominante fuori di dubbio è il cartello bancario della moneta e del credito, per lo meno nell’area del dollaro e collaterali (euro, sterlina). Il monopolio più importante perché da questo, ossia dalle disponibilità della moneta e del suo costo, dipendono  le sorti delle economie e dei popoli. La regolazione della disponibilità di questa risorsa, l’espansione e restrizione della liquidità, la determinazione dei tassi di interesse, la durata dei crediti, le condizioni e tutto il resto, sono nelle mani di un cartello di banchieri privati non tenuti a rispondere ad alcuno e protesi alla massimizzazione dei loro profitti e di conseguenza all’attività speculativa. Sono i detentori del grande capitale finanziario e di conseguenza delle centrali finanziarie dominanti.

Quali siano queste centrali finanziarie dominanti non risulta facile spiegarlo ma potremmo basarci su un accurato lavoro di analisi svolto da alcuni ricercatori svizzeri del Politecnico federale di Zurigo i quali hanno recentemente pubblicato un report (sulla rivista “New Scientist”) che mette in evidenza l’esistenza di una rete specifica e identificabile di società finanziarie ed industriali che di fatto governano l’economia mondiale. Sarebbero in tutto una cinquantina, le mega aziende internazionali (in maggioranza istituti finanziari e banche Tbtf) che, attraverso un complicato incrocio proprietario, controllano circa il 40 per cento del valore economico e finanziario di 43.060 multinazionali globali. Questo è il vero cuore dell’economia occidentale. James Petras, docente di sociologia presso l’Università Binghamton di New York, ci spiega che, in base ad alcuni calcoli, il due per cento delle famiglie controlla l’80 per cento dell’intero patrimonio mondiale. All’interno di questa elite, una frazione ancora più ristretta risulta proprietaria e controlla il grosso degli “assets” mondiali e tende a ad arrivare ad una ulteriore concentrazione di mutinazionali e società finanziarie. Nel nucleo della classe dirigente  finanziaria e politica, i leaders provengono quasi sempre da banche private, in pratica da Wall Sreet, in particolare dalla Goldman Sachs, da Blackstone, dalla J.P. Morgan Chase, dalla Barclays Plc, dal Carlyle Group ed altre banche d’affari.

Questi gruppi, secondo Petras, organizzano e finanziano i due maggiori partiti negli Usa e tutte le loro campagne elettorali. Sono loro stessi che esercitano pressioni  sul Congresso USA, preparano proposte di legge e nuovi regolamenti, operano con strategie globali per imporre deregolamentazioni, liberalizzazioni e libera circolazione dei capitali a livello mondiale, premono sui governi per salvare banche o aziende in bancarotta, spingono perchè si arrivi al pareggio di bilancio tagliando spese sociali e welfare. Queste banche sono presenti in ogni settore dell’economia, in ogni regione del pianeta e possiedono quote del capitale di quasi tutte le più importanti multinazionali. In conclusione si conferma che la gran parte dei capitali finanziari si trova nelle mani di banche di investimento, degli “hedge found “e di altre entità  controllate dalla elite che guida la finanza mondiale. Questa elite possiede delle risorse che sono calcolate in totale per ben 14/15 volte il PIL mondiale, possono comprarsi personaggi di governo in ogni nazione, determinano le nomine dei principali componenti dei CDA nelle banche e nelle multinazionali, designano i loro fiduciari nei principali organismi internazionali (WTO, FMI, Banca Mondiale, ecc.), designano i loro lobbisti e fiduciari presso gli organismi dell’ Unione europea, costituiscono una cupola di comando che influenza ed orienta (si presume)  le decisioni politiche anche dei governi di tutti i paesi occidentali.

Questa elite di potere non è facilmente identificabile ma alcuni dei personaggi che ne fanno parte si celano e si riuniscono  dietro sigle di club esclusivi e centri studi che sono gli “influencers “ nelle decisioni economiche e nella politica mondiale ad esempio il Club di Bilderberg, La Trilateral Commision e l’Aspen Insitute in Europa.

Naturalmente l’ Italia ed i paesi europei dell’alleanza NATO vincolata con gli Stati Uniti sono i più diretti mercati sottoposti alle “attenzioni” ed ai piani strategici della elite che è molto attenta a quanto viene deciso in sede europea e coinvolta in affari con i sistemi bancari dei paesi europei anche nel sistema delle banche centrali. In particolare fra questi la posizione dell’Italia, già totalmente sottomessa ai voleri degli USA e partner in tutte le missioni internazionali, con una collocazione geografica  come ponte tra Europa e Nord Africa, perno di alleanze attraverso la NATO e l’Unione Europea, le sue 113 basi militari USA presenti sul territorio, ne fanno il terreno privilegiato per una “sperimentazione” politica ed economica  da parte delle centrali di potere come già avvenuto in passato (negli anni ’70) che potrà poi essere presa ad esempio nelle attuazioni successive in altri paesi.

di Luciano Lago

http://www.stampalibera.com/?p=69819#more-69819

Fonte:  http://www.controinformazione.info/le-nuove-strategie-delle-centrali-di-potere-nellattacco-allitalia/

http://www.lecceprima.it/eventi/cultura/terzapagina-ciarrocca-cupola-finanza.html

http://www.ariannaeditrice.it/vetrina.php?id_macrolibrarsi=25255

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Anche nel Nostro Presidio

Sono stato presente spesso nel presidio Val Vibrata (Teramo) e posso raccontare ciò che ho visto e ciò che non ho visto:
HO VISTO persone di tutte le idee politiche collaborare senza farsi prendere dal demone della destra e della sinistra;
HO VISTO un industriale ricco fermarsi con il suo macchinone e regalare 50,00 euro
ai presidianti;
HO VISTO gente dei dintorni donare denaro, cassette di frutta, pane, biscotti, vino, mele, insaccati ed ogni ben di Dio, senza farsi grandi;
HO VISTO i presidianti preparare cassette natalizie con questo ben di Dio e portarle nelle case di  famiglie indigenti che non avevano da mangiare;
HO VISTO camionisti e furgonisti collaborare spontaneamente, per quanto potevano, con i presidianti;
HO VISTO Polizia e Carabinieri stare in mezzo ai presidianti con una disponibilità ed una gentilezza che non mi aspettavo, li ho visti allontanare provocatori e scocciatori;
HO VISTO tutti darsi da fare per tagliare legna da ardere, montare i gazebo, fare la guardia di notte con i fuochi accesi;
HO VISTO un clima che vorrei trovare tutto l’anno in ogni luogo di questa nostra povera ed amata Italia;
NON HO VISTO E NEPPURE SENTITO turpiloqui, sproloqui e volgarità di alcun tipo.
Vi prego di pubblicare questo modesto articoletto.
Piero Massetti – Presidio Val Virata ( Teramo )

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LA GUERRA E’ COMINCIATA

Bene, in questi 10 giorni è successo finalmente l’imprevedibile, è scoccata la scintilla e milioni di persone sono scese in piazza e nelle strade a manifestare pacificamente sotto un unica bandiera, il Tricolore.

Poi abbiamo toccato con mano la forza dei poteri che ci controllano; prima hanno tentato di dividerci, poi di comprarci, infine hanno boicottato la manifestazione di Roma fermando o intimidendo anche gli autisti di pullman e treni. Gli intrepidi che sono riusciti ad arrivare sono stati schedati dalla Digos come fossero criminali.

Non potevamo pensare che bastassero 10 giorni per sconfiggere il nemico, però abbiamo fatto il primo passo, abbiamo visto che se c’è tanta gente Accesa che vuole organizzarsi per Combattere Unita, ancora di più è quella che si è mostrata solidale e generosa; anche per loro siamo stati a Roma, per far vedere che dopo più di una settimana nelle strade non abbiamo mollato e continueremo a fare l’unica cosa che ci permetterà di vincere, informare Tutti quelli ancora lobotomizzati dai Media che la Verità è ben altra rispetto a quella che ci raccontano e che anche se loro è tendono a distrarci, a manipolarci, a tenerci occupati Noi ci siamo destati è abbiamo scoccato il primo colpo!

La Guerra è cominciata,
presto Ribalteremo la Piramide.

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TUTTI A ROMA

Bene, da quando è iniziata questa avventura ho sempre ribadito che non mi interessava chi ci fosse stato dietro o chi l’avesse cominciata ma unicamente gli obiettivi e le cose che c’erano scritte sul Volantino, che condividevo.

Sono giorni che ribadiamo a TUTTI che il Divide et Impera è finito, tenteranno sempre di dividerci ma noi gli oppressi, il popolo, li sconfiggeremo con l’unica arma che abbiamo, l’unità di intenti.

E’ per questo che Mercoledì andrò a Roma, non mi interessa se qualcuno si è dissociato, si è venduto, ha tradito…il primo giorno utile della protesta popolare è stato fissato quindi parteciperò.

Per il viaggio la soluzione più economica è quella proposta dal Coordinamento di Torino ovvero pullman con partenza martedì 17 alle ore 23 da Torino e ritorno con partenza Mercoledì 18 alle 20:30 da Roma.

Il costo è di € 22 a persona, siccome abbiamo a disposizione circa € 500 raccolti in questi giorni 25 di Noi possono andarci spendendo solamente € 2.

Naturalmente daremo la priorità ai fratelli e alle sorelle che hanno volantinato e/o sono state attivi; entro domani mattina chi è interessato dovrà portare 2 € di caparra al Presidio, poi qualcuno andrà a Torino a versare i 10 € a testa di caparra.

Resistenza Eporediese sarà presente.

Grazie a TUTTI

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Resistenza Eporediese ad oltranza

Bene, come richiesto opportunamente dal Comitato Nazionale, abbiamo deciso di mantenere il Presidio locale in Corso Vercelli, presso il distributore Shell di Luca Mariani, che cogliamo l’occasione per ringraziare dell’enorme disponibilità dataci.

In accordo con la questura il presidio sarà unicamente informativo, non si effettuerà più volantinaggio per non creare ulteriore disagio al traffico cittadino.

Molti di Noi andranno a Roma, chi rimarrà sarà a disposizione della cittadinanza per continuare a informare e a portare notizie, vere, in diretta, da quello che succederà nella capitale.

Ringraziamo Tutti i Cittadini che in questa settimana sono venuti ad Informarsi e calorosamente ci hanno portato cibo, bevande, offerte ed incoraggiamenti, ed esortiamo tutti quelli che ancora non l’hanno fatto a farlo.

Grazie

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E’ finito il tempo delle scuse

Bene, dopo 5 giorni di Presidio informativo alla Rotonda 9 Dicembre, nella massima collaborazione con le Forze dell’Ordine e con l’obiettivo (centrato) di Informare più persone possibili, invece di fare solamente un blocco fine a se stesso, abbiamo deciso di terminare la Mobilitazione locale con la giornata di Domenica.

Nei giorni passati quando abbiamo chiesto ai passanti se c’era qualcosa in cui sbagliassimo la maggior parte delle risposte date erano: “In niente, condividiamo la vostra protesta”; alla domanda successiva in cui chiedevamo come mai allora non si fermassero a protestare insieme a Noi le 2 risposte principali sono state; “Devo andare a lavorare” o “Bisognerebbe andare a Roma”.

Così abbiamo deciso di dare ancora 2 possibilità agli Eporediesi/Canavesani:

– la prima, visto che Sabato e Domenica per molti non sono lavorativi, daremo la possibilità di venire a informarsi o a Condividere con Noi anche solo qualche minuto della giornata.

– la seconda, visto che abbiamo la data per Roma, Mercoledì 18 Dicembre, diamo la possibilità a Tutti di venire a lasciare il nominativo, che verrà richiamato non appena ci saranno notizie sulla logistica: treni, pullmann, alloggio etc…

Se non siete veramente solo dei Rivoluzionari da bar o da tastiera, se non vorrete avere il rimorso di non aver trovato neanche qualche minuto per il futuro di Voi stessi e dei Vostri cari, se non pensate che un giorno Vostro figlio vi chiederà che cosa avete fatto il 9 Dicembre per Lui, allora venite a trovarci, ad informarvi o semplicemente come hanno fatto moltissime persone ad incoraggiarci, Ne abbiamo bisogno, soprattutto per Roma!

Grazie

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Resistenza Eporediese non molla, anzi…

Cronaca di una giornata Fantastica (la terza, non molliamo!):

– abbiamo avuto il nostro primo Agricoltore nel presidio, ringraziamo Davide per essere venuto a Condividere con Noi la Sua Protesta; abbiamo sfilato tutti insieme intorno alla rotonda dietro al suo trattore, simbolo della nostra amata terra, che invece di venire coltivata viene usurpata dalla cementificazione e abbandonata, purtroppo, dai contadini che non riescono più a star dentro ai parametri che lo stato li obbliga a seguire. Inoltre altri agricoltori ci hanno lasciato il numero di telefono, disponibili a protestare con i loro trattori non appena glielo chiediamo.

– visto il numero crescente di Cittadini che stanno aderendo alla Protesta siamo riusciti a cantare l’inno Nazionale formando una catena umana intorno alla rotonda, tutti abbracciati e con le mani in alto!

– come nei 2 giorni precedenti abbiamo ricevuto tanta solidarietà dai passanti, che ci hanno donato cibo, bevande e denaro!

– Verso le 17 è arrivata una Signora che ci ha chiesto cosa potesse fare per aiutarci, noi come al solito gli abbiamo risposto che sarebbe bastata la sua presenza e che se voleva avrebbe potuto volantinare e/o fare un’offerta; bene, lei ha fatto un’offerta e ha preso i volantini, si è diretta verso un incrocio e ha fatto volantinare il figlio di circa 10 anni! Poco dopo, da un altro lato della rotonda si è aggiunta un altra mamma con la figlia ancora più giovane, è stato veramente toccante!

E’ grazie a questi gesti e agli incoraggiamenti delle persone che passano che Noi continueremo a Presidiare; io e i miei Fratelli e Sorelle non molliamo, stiamo valutando azioni future e siamo pronti alla chiamata per Roma!

Certo non siamo indifferenti alla mancata adesione della maggior parte dei Cittadini, rivoluzionari da bar o da tastiera che preferiscono fare le pecore lobotomizzate dai media invece che scendere a manifestare i propri diritti, a carnevale sono tutti in piazza, per il futuro non c’è nessuno.

Inoltre siamo alquanto preoccupati e delusi dall’atteggiamento dei professori e dei presidi delle scuole di Ivrea, non solo invitano gli scolari a non partecipare alla Mobilitazione, sicuri che abbia legami prima con Forza Nuova o Casa Pound poi con le Brigate Rosse e la Mafia, ma addirittura li minacciano di voti negativi in caso di adesione e di denuncia in caso di volantinaggio.

In questi giorni, alcuni gruppi di studenti si sono uniti alla protesta; i loro commenti finali sono stati di totale fierezza nell’aver contribuito ad informare i loro concittadini e di totale rassegnazione nel constatare che la maggior parte dei loro compagni preferisce andare nei bar o chattare, avendo come unico obiettivo della vita diventare tronista o velina.

Grazie a TUTTI quelli che passano anche solo per 5 minuti e grazie soprattutto agli ormai Veterani del Presidio; la Rotonda 9 Dicembre è la Nostra casa, speriamo che diventi di tutti i Cittadini Canavesani, o di quelli che meritano di essere chiamati tali.

RIBELLARSI NON E’ UNA MALATTIA, ANZI E’ PROPEDEUTICO E CONTAGIOSO.

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Comunicato Stampa

Il Gruppo Resistenza Eporediese sta organizzando il coordinamento delle attività a supporto della Mobilitazione Nazionale che partirà il 9/12.
Abbiamo attualmente un gruppo su facebook con più di 1.000 membri iscritti e il nostro sito è www.resistenzaeporediese.it.
Partiremo dalle 7 del mattino di Lunedì 9 Dicembre con un volantinaggio e un Presidio informativo ubicato al distributore Shell in corso Vercelli angolo via Strusiglia dove verranno sensibilizzati i Cittadini alla Pacifica Ribellione.
Non saranno ammessi né simboli né bandiere, ad eccezione del Tricolore che ci identifica: SIAMO TUTTI CITTADINI ITALIANI (vedi Volantino in allegato).
La Mobilitazione non avrà carattere temporaneo ma proseguirà ad oltranza fino al raggiungimento degli obiettivi prefissati: i padroni di casa siamo Noi, è ora di sbattere fuori i nominati anticostituzionali che ci opprimono!
Come da codice etico e di comportamento in allegato ribadiamo che sarà una Mobilitazione Pacifica, se ci saranno dei violenti verranno isolati e segnalati alle forze dell’ordine: CON LE MANI IN TASCA LI METTEREMO IN GINOCCHIO!

Resistenza Eporediese

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