Conferenza Stampa alla Camera dei Deputati

Martedi’ 15 Ottobre 2019 presso la sala stampa della Camera dei Deputati Palazzo Montecitorio, si è svolta la conferenza stampa avente oggetto: Stato, società civile e dissenso: tutela dei diritti civili e umani nel rapporto fra Istituzioni e cittadini. Per l’occasione è stata invitata anche Chiara Tinuzzo, proprio a testimonianza di come un certo tipo di leggi si ripercuote in modo drammatico nel quotidiano. Grazie al suo gesto di ribellione,ovvero lo sciopero della fame davanti alla scuola che ha negato l’accesso alle sue bambine, giudicato da molti inadeguato ed eccessivo, tutti noi abbiamo avuto l’opportunità di dire la nostra nel luogo in cui le leggi vengono fatte , con auspicio di un rapido e repentino cambio di rotta sul tema vaccinazioni. Buona visione.

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Banchetto informativo Ivrea

Ieri, Sabato 5 Ottobre 2019 si è svolto ad Ivrea un banchetto informativo con annesso volantinaggio. Nell’occasione sono stati distribuiti circa 500 volantini e abbiamo avuto l’opportunità di parlare con molte persone tra cui molte neomamme. Il nostro obiettvio non è mai stato quello di convincere, ma di far riflettere e stimolare la discussione laddove invece lo stato si impone con la forza e la coercizione. Ringraziamo tutti i partecipanti per il tempo dedicato.

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Il caso di Miriam

Mamma Giuliana, del circondario di Ivrea, una delle Anime belle che ha Condiviso la Lotta al Presidio, ha trovato il Coraggio di Condividere la sua storia:

a Sua Figlia Miriam, da un medico, funzionario medico della polizia di stato, iscritto Albo CTU è stata diagnosticata una: “encefalotapia post-vaccinale con sindrome autistica da vaccino”

I danni da vaccino esistono, lo sancisce la legge 210/92 “Indennizzi per danni da vaccinazioni”; il problema è che i risarcimenti sono difficilissimi da ottenere e come dice Giuliana nel Video: “Anche chiedendo i danni per questa vaccinazione non avrò mai più indietro mia figlia…”

Continuiamo la Missione di Informare e Approfondire creando Coscienza e Consapevolezza, auspichiamo che Tanti altri abbiano il Coraggio e la Forza di Giuliana per Testimoniare il sopruso subito; NON SIETE SOLI

Per Testimonianze scriveteci su facebook o su comitatolibertavaccinale@gmail.com

Pagina Facebook

https://www.facebook.com/ComitatoLiberaSceltaIvrea

Gruppo Facebook

https://www.facebook.com/groups/533530233656253/

Canale Youtube

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Cronaca di un Carnevale Alternativo

Partendo da quanto riporta il sito ufficiale dello Storico Carnevale:

“La Comunità di Ivrea Celebra la Propria Capacità di Autodeterminazione…Ribellione Popolare alla tirannia…”

Resistenza Eporediese durante il Carnevale ha continuato la Sua Missione: Informare e far Riflettere, per cercare di Risvegliare le Coscienze dei Cittadini ancora manipolati dai media, che disinformano ed educano a preferire pettegolezzi, invidia, superficialità e sterili liti, anziché organizzarsi nella Pace per vivere in Prosperità.

Giovedì grasso ci siamo ritrovati alla “Nostra Rotonda” in circa una ventina; ognuno aveva una maglietta bianca con scritta una frase a tema che più lo identifica, la maschera di V e la spilla del No Piro. Abbiamo girato le piazze della Città con l’auspicio, tramite le nostre magliette e i nostri cori, di informare più persone possibili che anche se non sono responsabili per la situazione di disagio attuale in cui ci troviamo, lo diventeranno se non faranno nulla per cambiarla; non fare nulla significa diventare complici, ribellarsi a questo sistema contro i Cittadini, sperando in qualcosa di meglio per le generazioni che verranno, è un Dovere di Tutti.

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Per incitare i Cittadini a non fare finta di vivere in un paese normale abbiamo esposto uno striscione alla Rotonda che recita: “Ivrea a Carnevale si Ribella alla tirannia; facciamolo nella realtà”.

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Domenica sera, alla fine dei fuochi artificiali, abbiamo liberato nell’aria, dall’argine della Dora, degli striscioni che recitavano le seguenti frasi: Spegni la Tv, Accendi il Cervello, Informare per Esistere, Resistere per Esistere, Ricorda chi ha pagato con la Vita; purtroppo alcuni non sono riusciti a volare così li abbiamo appesi ai bordi del ponte sulla Dora in Corso Nigra.

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Martedì sera durante l’abbruciamento degli scarli  abbiamo accompagnato il Corteo Storico con degli striscioni che recitavano: “Ricorda chi ha pagato con la Vita” e “I suicidi della crisi aumentano; Basta” ricevendo, fortunatamente, applausi ed incoraggiamenti sia dai passanti che dai membri del Corteo.

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Infine siamo stati fieri di vedere alla fine della premiazione di martedì pomeriggio in piazza di Città sventolare dal balcone soprastante l’orologio del municipio una bandiera No Piro e uno striscione che recitava: “Per una Giustizia Sociale Informarsi è un Nostro Dovere”; evidentemente, finalmente, qualcuno ha capito che bisogna Partecipare a decidere la propria Vita e che un Popolo che non si Ribella per fare valere i propri Diritti è un popolo di schiavi.

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Grazie a Tutti,

A presto,

Resistenza Eporediese

 

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Oltre il “Divide et Impera”

Sabato 15 Febbraio a Borgofranco abbiamo partecipato al Corteo/Manifestazione contro il pirogassificatore, organizzato dal Comitato No Piro; l’intento era quello di Manifestare Tutti Insieme per dire No all’inceneritore e Si alle Nuove Tecniche di Smaltimento, con lo scopo di Risvegliare le Coscienze dei Cittadini prima che sia troppo tardi, prima di essere uccisi dal profitto evitando che le Nuove Generazioni non possano perdonarci per quello che stiamo facendo loro.

Prima della partenza del Corteo c’è stato un confronto animato fra persone appartenenti ad opposte ideologie; dopo la nostra mediazione ed alcuni chiarimenti siamo riusciti a far coesistere i due Gruppi, che, seppur distanti, hanno manifestato nello stesso Corteo, sotto la stessa bandiera No Piro, per un obiettivo comune.

E’ stato un risultato importante, un successo!

Siamo amareggiati che alcuni giornali abbiano messo in luce, nel loro articolo sulla manifestazione, solo i momenti di tensione, omettendo ciò che forse era più importante comunicare ai lettori.

Perché non si è scritto di ciò che è accaduto dopo?

Non è stata spesa neppure una riga, a differenza delle diciotto sui confronti e la tensione, sull’aver accantonato i dissapori ed essersi uniti Tutti per supportare il No Piro.

Ci aspettavamo una certa faziosità solo da grandi giornali su grandi manifestazioni; rimaniamo alquanto basiti nel vedere come la disinformazione può investire anche le piccole realtà.
Una notizia per essere il più veritiera possibile deve fornire al lettore una visione globale dell’accaduto, ossia come si sono svolti i fatti nella loro interezza, non solo evidenziare episodi di violenza; nel leggere l’articolo invece non possiamo fare a meno di porci alcuni quesiti:
In un mondo dove la violenza è all’ordine del giorno, in un mondo dove il gioco della lotta degli opposti regge le sorti degli Stati, in un mondo dove sempre di più avanza il benessere individuale e non quello globale, perchè, per una volta non dare risalto, invece, a ciò che di buono si può fare insieme, senza colori o bandiere, senza fazioni o partiti, accantonando le diatribe personali per un fine comune?                                                                                    Perchè non dare risalto ad un messaggio di buonsenso civico, estrapolando dagli avvenimenti solo i momenti di violenza o tensione?

Riportare solo una faccia della medaglia non serve a nessuno, o forse a qualcuno sì, a chi vuol continuare a governare con il ” Divide et impera”, o a chi pensa che faccia più presa sul lettore un episodio di violenza piuttosto che un messaggio così bello e vero, ossia che uniti si può essere forti e ottenere tanto, che lottare tutti insieme potrebbe ribaltare un mondo fatto d’ingiustizie.

Un vecchio motto dice ” L’unione fa la forza” e non esiste nulla di più vero; se ognuno di noi riuscisse a mettere da parte divergenze e faziosità, si potrebbero fare grandi cose, al contrario veniamo educati e informati solo su come parti opposte debbano sempre e solo scontrarsi, invece di, come è accaduto sabato 15 febbraio, manifestare uniti per ottenere un obiettivo comune, per impedire la sperimentazione del pirogassificatore, per evitare la svendita e la rovina non solo del territorio, ma della salute dei Cittadini.

Occorre andare Oltre, occorre, è questa la vera sfida, fare in modo che questi Gruppi riescano a dialogare, comprendersi e tollerarsi, in modo che possano incanalare la loro Forza vitale verso un obiettivo comune definito e condiviso da Tutti, trasformare la loro rabbia e frustrazione, accumulata in questi anni, in qualcosa di valido e costruttivo; andare oltre agli attriti che nel tempo sono stati indotti dalla classe dominante sulle persone.

Occorre offrire loro la possibilità di informarsi correttamente, tramite notizie vere e sincere, spolpate da dogmi imposti e nocivi; informazioni alternative che nè la scuola nè i Mass Media mai daranno loro.

Sappiamo che tutto questo è difficile, qualcuno di quei ragazzi ci ha detto “utopico”, ma utopia significa “possibile in un altro tempo e luogo”; sta a noi fare in modo che il luogo sia questo e il tempo il più presto possibile.

L’unica regola è Rispettare sè stessi e successivamente gli altri e la propria terra come sè stessi.

Ringraziamo chi ha messo da parte i propri colori politici e ha capito che un popolo che non si ribella per fare valere i propri diritti è un popolo di schiavi, che è stufo di fare finta di vivere in un paese normale e che ha capito che per salvare il Nostro Paese e il Nostro Futuro bisogna essere Tutti Uniti; non fare nulla significa diventare complici di chi ci ha portato in questa situazione.

Noi continueremo anche a Carnevale la Nostra Missione: Informare e far Riflettere.

Resistenza Eporediese

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Le Bugie del Governo

PERCHÉ’ SIAMO SICURI CHE SACCOMANNI DURANTE LA CONFERENZA STAMPA HA MENTITO?

Semplice, il ministro illustrando il super decreto IMU BANKITALIA ha affermato con larga sicumera, sapendo di mentire, che nel provvedimento non era contenuto nessun regalo alle banche, in nessuna forma e metodo.
Il ministro dell’economia ha affermato che i 7,5 mld sono una semplice operazione contabile, definita rivalutazione delle quote o titoli che gli istituti di credito hanno acquistato, per garantire i prestiti erogati.
È vero, ma è vero anche che se si spiegasse l’operazione contabile, così come la chiama il ministro, ai titolari delle aziende creditrici dell’amministrazione pubblica, dicendo loro che i crediti non vengono saldati ma si compiono operazioni al limite della follia mentre le loro aziende rischiano di fallire altro che forconi, si passerebbe direttamente ai mitragliatori.
In parole molto semplici e con esempi che capirebbe anche una scimmia, ecco come funziona il regalino alle banche:
Una banca A presta 100€ al cliente B
Deve per legge depositare in banca d’Italia l’equivalente del prestito erogato.
L’acquisto si finalizza con l’acquisto di  10 titoli da 10€ per un totale di 100€ di titoli banca d’Italia.
E fin qui tutto bene.
Quindi la banca A ha 10 titoli x 100€ di banca d’Italia.
Se a questi titoli dalla sera alla mattina quadruplichiamo il valore per decreto, la banca A si troverà ad avere sempre 10 titoli, ma il controvalore non sarà più di 100€ ma sarà diventato di 400€.
In teoria potremmo anche stappare una bottiglia di spumante, perché la banca A è nella condizione di prestare altri 300€ ai clienti C,D,E,F, ECC… in teoria, perché in pratica non sarà così.
Nei regolamenti della banca d’Italia c’è un codicillo che impedisce agli istituti di credito di possedere più del 3% del capitale sociale di Bankitalia.
Con l’aumento di valore del titolo, per tutti i titoli in possesso della banca A ,che la porteranno a superare la quota del 3% di capitale, la banca d’Italia s’impegna a riacquistare i titoli in esubero immediatamente e pagandoli per contanti.
Si calcola che questa operazione contabile come l’ha chiamata il ministro, porti nelle casse di  Intesa San Paolo e Unicredit  fino a 4 miliardi di euro in contanti e subito.
Ecco perché quella del ministro è una balla bella e buona.
Massimo De Muro
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Dal Comitato NO PIRO

Lettera ai cittadini di Borgofranco.

Con questa lettera dei cittadini del “No Piro” vogliamo continuare il dialogo con le persone di Borgofranco, molte delle quali sono attivamente impegnate nelle nostre azioni contro l’inceneritore e favorevoli ad un nuovo sviluppo sostenibile della zona industriale dell’ex Alcan.

Vi ringraziamo per aver partecipato numerosi alle nostre serate informative, al riuscito corteo del 14 dicembre e per le centinaia di firme che avete sottoscritto per indurre il consiglio di Borgofranco a fermare la sperimentazione.

Vi comunichiamo che il 6 febbraio ad Ivrea organizzeremo presso il cinematografo la Serra laproiezione del documentario sul tema salute e inceneritori intitolato “Sporchi da morire” inoltre, abbiamo indetto per il 15 febbraio un grande corteo di protesta a Borgofranco.

Questa lettera vuole informare e non vuole entrare in polemica con lo scritto del Sindaco distribuito recentemente a tutta la popolazione. Le preoccupazioni del primo cittadino sono fondate, le elezioni per lui sono infatti imminenti. Considerata la presa di posizione di molti residenti , dei cittadini dei comuni limitrofi e dei sindaci dell’ex Comunità Dora Baltea, il suo isolamento risulta evidente. Vista la completa sordità alle preoccupazioni degli abitanti di cui il comitato “No Piro” si è fatto portavoce e la superficialità provocatoria della sua recente lettera ai cittadini, auspichiamo che siano le nuove liste in formazione per le amministrative a prendere una netta posizione contro l’inceneritore sperimentale e le evidenti intenzioni di installare nell’area ex Alcan un grande inceneritore permanente, come risulta dai progetti presentati alla provincia nel 2011.

Siamo sicuri che volti nuovi e giovani candidati porteranno proposte per la bonifica e sapranno proporre piani per uno sviluppo sostenibile della zona.

Il primo cittadino ricorda che nel 2006, altri politici del paese e molti sindaci della nostra zona appoggiarono il piano industriale che prevedeva l’insediamento di ditte che avrebbero incenerito. La memoria non ci fa difetto, molti personaggi della minoranza di Borgofranco, politici locali, ex sindaci e sindaci hanno appoggiato e sviluppato progetti favorevoli all’incenerimento dell’area. Anche costoro dovranno confrontarsi con tutti i cittadini e con le imminenti amministrative. Non siamo così ingenui da addossare alla giunta tutte le responsabilità, abbiamo riscontrato la repentina e sospetta metamorfosi di molti opportunisti.

La risposta del Sindaco alle preoccupazioni nostre e della cittadinanza parla di un pirogassificatore che inquina come quattro stufe o due camion. Ci dispiace che abbia voluto in questo modo mettere in ridicolo le nostre fondate preoccupazioni.

Nelle nostre serate hanno partecipato medici, professori universitari, cittadini informati, abbiamo proiettato documentari dove esperti e scienziati noti a livello mondiale hanno mostrato i danni alla salute, all’ambiente, all’agricoltura e al turismo che derivano dall’incenerimento ed evidenziato la necessità di nuove pratiche nella gestione dei rifiuti ispirate dalla strategia “rifiuti zero”, che prevedono una serie di attività nobili quali: ridurre, differenziare, riciclare, recuperare, riprogettare.

E’ questa la tecnologia del futuro, la quale, a fronte di realtà già presenti in molte parti del mondo, è l’unica che permette un impiego massiccio di manodopera, di contro la costruzione di inceneritori e pirogassificatori, com’è noto, determina poche assunzioni e sicuri danni per inquinamento.

Le ricerche del professor Montanari , studioso italiano di fama internazionale, sulle nano particelle hanno dimostrato la relazione tra diverse patologie gravi e le emissioni di polveri sottili prodotte dagli inceneritori.

La legge regionale del 7 aprile 2000 n. 43 atto di riferimento per la tutela e il controllo della qualità dell’aria, grazie a studi preliminari svolti dall’Arpa, permise la mappatura delle zone più inquinate del Piemonte, purtroppo i comuni di Ivrea, Montalto e Borgofranco a differenza dei comuni limitrofi, appartengono alla zona detta “ di risanamento”, dove, secondo il piano regionale, doveva essere assolutamente diminuito l’inquinamento atmosferico.

La stazione di rilevamento attivata dalla Regione posta ad Ivrea, ha registrato il superamento dei limiti posti per legge all’inquinamento atmosferico per 70 giorni in un anno, l’aria di Borgofranco risulta quindi, dalle valutazioni dell’Arpa, inquinata oltre i limiti, pensiamo che l’inceneritore andrà a peggiorare gravemente questa situazione già critica, mettendo a grave rischio la salute di tutti.

Noi del “No Piro” siamo determinati a salvaguardare la salute, a proporre una necessaria bonifica della zona, ad appoggiare una nuova gestione dei rifiuti attenta alla differenzazione e al riciclaggio, a promuovere nuovi e sostenibili piani di sviluppo che mettendo fine ad ogni prospettiva di incenerimento nell’area ex Alcan. Nel nostro territorio dobbiamo favorire l’agricoltura e al turismo come concrete prospettive da difendere e sviluppare.

Facciamo appello alla sensibilità e all’intelligenza di tutti, chiediamo un vostro ulteriore impegno per invertire un indirizzo speculativo nocivo che ha ridotto la nostra terra a luogo dove imprenditori sconosciuti vogliono bruciare rifiuti industriali sulla nostra pelle, i nostri figli meritano ben altro.

Cittadini del comitato NO PIRO.

Sito:

www.nopiro.it

Riunioni: Tavagnasco, bar sport, ore 21, tutti i giovedì.

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La ricchezza nelle mani di 85 persone

Ottantacinque. Non 85.000 (ottantacinquemila), né 8.500 (ottomilacinquecento), e nemmeno 850 (ottocentocinquanta), che già sarebbe spaventoso. No, no, proprio 85. Ottantacinque persone su questo affascinante e confortevole (per loro di sicuro) pianetino posseggono una ricchezza pari a quella di 3 miliardi e mezzo di persone, cioè lo 0-virgola-moltissimi-zeri-virgola-uno della popolazione ha un reddito pari a quello del 50 per cento più povero. La cifra, diffusa dall’Oxfam, è al di là di ogni immaginazione, provoca una specie di vertigine. In ogni paese del mondo c’è un grafico con due linee ben distinte: uno schizza verso l’alto, ed è la quota di ricchezza dei pochissimi super-ricchi, l’altra precipita verso il basso, ed è l’aumento della povertà dei moltissimi più poveri. Negli ultimi trent’anni la parte di ricchezza detenuta da pochi è aumentata ovunque e la quota di povertà distribuita tra gli altri è aumentata anche quella. Ovunque.

La lotta di classe esiste, insomma, non si ferma un attimo, non dà tregua, e i miliardari hanno vinto quattro a zero, coppa, giro di campo e champagne negli spogliatoi. Come sia stato possibile non è un mistero. Lo smantellamento di qualunque ideologia dell’uguaglianza e la sua applicazione politica (da Reagan alla Thatcher, alle scuole economiche iperliberiste che tanto piacciono a destra, ma anche a sinistra), per dirne una. E poi il potere politico delle multinazionali, per dirne un’altra. Immaginate di essere voi, normali contribuenti, a poter dettare le regole allo Stato in cui operate: abbassami le tasse, abbassami il costo del lavoro, fammi una legislazione comoda, fai pagare la sanità, fai pagare la scuola… Ecco, comodo, no? Voi non potete, un grande marchio sì.

Ma la discussione sulle cause (che sono numerose) non deve distrarre da una valutazione degli effetti: in molti casi siamo dalle parti dello schiavismo e in altre invece (i paesi industrializzati), alla proletarizzazione progressiva e costante del ceto medio. Insomma, anche nella ricchezza mondiale vince il bipolarismo, non più un mosaico di condizioni sociali, ma una marcia forzata e continua verso la polarizzazione: ricchi e poveri, e in mezzo poca roba.

Tutto questo, si direbbe, rende un po’ ridicole alcune stupidaggini fondamentali che vengono ripetute da decenni. Una: quella che recita che se aumenta la ricchezza diminuisce la povertà. Il ricco darà da lavorare, si dice, e migliorerà le condizioni dei poveri. Ecco. Cazzata, come ci dicono le cifre, dato che ovunque i ricchi sono più ricchi e i poveri più poveri e più numerosi. Altro mito di cartone da sfatare, il vecchio sogno delle simpatiche socialdemocrazie nordiche (che anche qui risuona, va di moda, insomma), cioè la famosa frase di Olof Palme, che diceva: “La sinistra non deve combattere la ricchezza ma deve combattere la povertà”. Bello, eh! Suona bene. Ottimo per l’aperitivo! Peccato che sia proprio la ricchezza di pochi a creare la povertà di molti.

Tassare i super-ricchi e le mega-imprese, costringerle a rispettare certi oneri sociali, a pagare le tasse, a pagare decentemente i lavoratori, a contribuire al progresso sociale dello Stato in cui operano cosa sarebbe se non “combattere la ricchezza?”. Non si fa, naturalmente, non è bello, non è conforme al pensiero unico che domina ovunque. In ogni angolo del mondo destre voracissime e sinistre pallidissime paiono unite nella lotta: tra i tre miliardi e mezzo ultimi e gli 85 che guidano la classifica, hanno scelto con chi stare.

Il Fatto Quotidiano

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Riunione Resistenza Eporediese

Martedì  21 ore 20:30 a Ivrea in Piazza I Maggio (Bellavista)
Ordine del giorno:
– Presentazione strumenti informatici
– Organizzazione incontri con i partiti/movimenti locali
– Azioni future
Si raccomanda la massima puntualità.
Grazie
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Riunione Resistenza Eporediese 2.0

Martedì 14 a Bellavista h 20:30 si terrà una Riunione con il seguente Ordine del giorno:

– Genesi e Trasformazione del Movimento 9 Dicembre

– Azioni svolte fino ad oggi da Resistenza Eporediese

– Possibili Sinergie con altri Movimenti locali contro il sistema

– Azioni future

– Organizzazione Resistenza Eporediese

Visto i tanti punti che verranno trattati si raccomanda la massima puntualità.

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